Una storia che parla dei minatori della Majella, abruzzesi che con lavoro, sudore e fatica, per decenni e decenni sotto la montagna, hanno dato una identità nuova ai territori di San Valentino, Scafa, Manoppello, Lettomanoppello, Abbateggio, Roccamorice .
La signora Sabinella 83 anni di vitalità, racconta di donne che lavoravano più dei muli, canestri in testa, a trasportar le pietre di mattina presto, con alle spalle già tante ore di lavoro a casa.
Ci sono anche gli occhi di Eugenio , 81 anni, a ricordarci di quella umanita', perché fuori ti potevi anche odiare, ma lì sotto ci si aiutava, sempre, si avanzava insieme.
Nei loro sguardi si vede però che una vita così sacrificata non ha portato rassegnazione. Te ne accorgi dalla loro serenità, dalla loro voglia di fare, da quell'entusiasmo nel raccontarsi e raccontare. Ognuno ha trovato la sua strada per colorare il buio delle miniere.
Quel filo luminoso quando li vedevi riscendere dalla montagna per tornare a casa, quei lumi a formare una serpentina "la ciammarichella" , è la luce che ha illuminato la Majella Madre .
La Fondazione Lettomanoppello Città della Pietra promuove l’evento “Pietra Prima” attraverso l’opera di 6 scalpellini che realizzeranno altrettante sculture da posizionare nei 6 comuni aderenti l’iniziativa: Lettomanoppello, Manoppello, Scafa, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Abbateggio, Roccamorice.
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